venerdì 28 novembre 2008

Continua la battaglia al Taj Mahal


160 morti negli attacchi

MUMBAI
(India) - Forze speciali indiane ancora in azione a Mumbai: le teste di cuoio hanno fatto irruzione al centro ebraico Chabad (detto Nariman House) e sono ancora impegnate contro un ultimo gruppo di irriducibili, forse ancora con ostaggi, all'Hotel Taj Mahal. È tornata finalmente la calma, invece, all'Oberoi/Trident. I terroristi sono stati neutralizzati (nove di loro sono rimasti uccisi negli scontri con gli agenti) e gli ostaggi rimessi tutti quanti in libertà. Si parla di 148 persone liberate. Tra loro anche i sette italiani che erano rimasti bloccati all'interno dell'edificio. Tra i guerriglieri catturati dalle teste di cuoio ci sarebbero anche due cittadini britannici originari del Pakistan, un dettaglio questo su cui è al lavoro anche il ministero degli Esteri di Londra. D'altra parte il ministro degli Esteri di Islamabad ha detto di voler cooperare a tutti i livelli con New Delhi e di voler incontrare il premier e il leader dell'opposizione indiani.

160 VITTIME
- L'ultimo bilancio delle vittime degli attacchi a Mumbai è di 160 morti, fra cui almeno 15 stranieri. I feriti sono 327. Lo riferisce la Cnn, citando le autorità indiane.

CENTRO EBRAICO - Al centro ebraico Chabad i commandos inviati dal governo di Nuova Delhi si sono calati dall'alto, con una fune appesa ad un elicottero, e hanno preso il controllo del tetto dell'edificio, mentre tiratori scelti appostati sui tetti hanno sparato verso l'interno. Cinque ostaggi sono morti, tra cui il rabbino americano Holtzberg Gavriel e la moglie, e nelle operazioni sarebbero stati uccisi anche tre terroristi. In base a quanto riferito dall'ambasciata di Gerusalemme, erano almeno sei i cittadini israeliani trattenuti dai terroristi. Un portavoce del ministero degli Esteri del governo Olmert aveva ipotizzando che all'interno della struttura vi potevano essere tra le 10 e le 20 persone, perlopiù di nazionalità israeliana.

L'HOTEL TAJ MAHAL - Non è invece ancora del tutto sotto controllo l'hotel Taj Mahal, l'altra struttura alberghiera presa di mira. Ci sarebbe un solo terrorista ancora operativo all'interno, ma - a quanto riferiscono le agenzie di stampa - le forze speciali indiane avrebbero ancora difficoltà a stanarlo. L'uomo avrebbe infatti con sè alcuni ostaggi e questo induce i militari alla cautela. Non solo. Secondo altre fonti i terroristi ancora presenti nell'albergo sarebbero almeno cinque o sei, dislocati in zone diverse dell'immobile. Secondo alcune testimonianze, all'interno dell'albergo sono presenti diversi cadaveri e in mattinata sono state udite numerose esplosioni. La polizia ha fatto sapere di avere trovato anche grandi quantità di esplosivo all'interno dell'albergo, sistemato in diverse zone dell'edificio. Se fatto saltare in aria, hanno detto gli agenti, avrebbe potuto causare una strage di proporzioni ancora maggiori. Nel corso degli scontri in questo hotel è stato ferito ad una gamba un videoreporter dell'agenzia Afp.

IL RILASCIO DEGLI OSTAGGI - L'intervento all'Oberoi è stato deciso a due giorni dagli attentati di un gruppo di fondamentalisti islamici che hanno gettato il Paese, e il mondo intero, nell'angoscia e nel terrore. Dall'hotel gli ospiti ben vestiti e in alcuni casi con le loro valigie in mano sono usciti e subito presi in carico dai poliziotti e scortati in autobus e automobili. Tra loro come ha confermato la Farnesina,vi erano anche la bimba di sei mesi e la madre italiana, moglie di Emanuele Lattanzi cuoco dell'hotel. Un medico del consolato è stato chiamato appositamente per dare assistenza alla piccola, figlia di Lattanzi, che stremato ed emozionato, dopo oltre 36 ore di angoscia, ha detto in collegamento con «Unomattina» che la sua bambina «sta bene». Mamma e neonata, insieme ad altri tre italiani sono usciti con un gruppo di 93 ostaggi, molti dei quali stranieri. In un secondo momento circa venti persone sono state liberate: sono quasi tutti cittadini occidentali e membri degli equipaggi della Lufthansa e dell’Air France. Infine tutti gli altri.

GLI ALTRI ITALIANI - Tutti e sette gli ostaggi italiani sono dunque adesso al sicuro. Due di questi sono Angelica Bucalossi e il suo compagno Fulvio Tesoro. A confermare la notizia è la sorella dell'albergatrice fiorentina, Beatrice, che è stata avvertita dalla Farnesina. «Non sono riuscita ancora a parlare con Angelica - ha detto - ma dal ministero mi hanno dato questa splendida notizia». Tra i liberati c'è anche Arnaldo Sbarretti, direttore dell'hotel Galles di Milano, che si trova ora al sicuro a casa del console italiano a Mumbai. Gli ultimi due italiani tratti in salvo sono Patrizio Amore e Carmela Zappalà, genitori di un ispettore della polizia di Stato. Al momento dell'attacco terroristico, la coppia - che non alloggiava nell'hotel, ma vi si era recata per cenare al ristorante - ha trovato rifugio in uno sgabuzzino.

LA VITTIMA ITALIANA - Tra le vittime straniere c'è anche l'italiano Antonio Di Lorenzo. La Farnesina ha reso noto il decesso del connazionale attraverso un comunicato e il premier Silvio Berlusconi ha espresso il cordoglio suo e del governo alla famiglia. Il connazionale, un uomo d'affari di passaggio nella città indiana, è morto all'interno dell'hotel Oberoi, colpito dall'esplosione di una granata lanciata dagli attentatori.

GLI OBIETTIVI DEGLI ASSALTI - Intanto si cominciano a chiarire meglio i contorni dell' attacco terroristico che ha seminato sangue e paura. A compierlo 25 terroristi giovanissimi, definitisi Mujaiddin del Deccan, alcuni dei quali arrivati dal mare con gommoni partiti da una nave-base.I siti colpiti dagli attacchi terroristici simultanei nella città indiana sono stati almeno dieci. Esplosioni ci sono state all'hotel Taj Mahal, all'hotel Oberoi e alla Nariman House. Gli attentati hanno preso di mira i due alberghi più lussuosi della città e i locali frequentati dai turisti. Vi sono state anche sparatorie vicino ad alcuni edifici dell'area di Colaba-Nariman Point, dove si trovano gli alberghi e altri luoghi frequentati dai turisti, tra cui molti italiani, come il pub Leopold's. Esplosioni e spari sono stati avvertiti anche a Mazgaon, la stazione di scambio della metropolitana e nell'area di Crawford market. Il premier indiano Manmohan Singh ha puntato il dito contro gruppi militanti che vivono in Paesi vicini all'India, in un'allusione al Pakistan, facendo temere nuove tensioni tra i due Paesi.

PASSAPORTI DELLA MAURITANIA - I terroristi autori dell'attacco concertato ai principali alberghi di Mumbai erano in possesso di carte di credito e documenti d'identità mauritani. Lo riferisce la televisione indiana Ndtv citando fonti dei commando indiani che, dall'alba di questa mattina, stanno portando avanti le operazioni di evacuazione degli ostaggi. Negli zainetti dei terroristi sono state trovate, inoltre, riviste, frutta secca e dollari.

Fonte:
Il Corriere della sera

Essendo già questo un intervento piuttosto corposo, in netto distacco coi precedenti, non mi dilungherò in opinioni personali o provocazioni.
Mi limito ad aspettare i vostri commenti, signori miei.

The young Jack

venerdì 21 novembre 2008

Io diventerò qualcuno


Rit.: Io diventerò qualcuno. Non studierò, non leggerò, a tutti voi dirò di no: ecco perché diventerò qualcuno. Se vuoi parlare un po' con me ti devo addare al mio MySpace.

Nel dopoguerra non c'era chi urlava nei comizi più di cherokee. Non c'erano tv colme di Nembo Kid, né radio attive come nubi a Chernobyl. C'era l'uomo qualunque, sostenuto dal Fronte dell'Uomo Qualunque. Nella schiena dei partiti affondò le unghie: "Io non sono di destra nè di sinistra, sono un uomo qualunque! E lo stato è demagogo, nel sistema bipolare non mi ci ritrovo.." Oh, ferma tutto! Devo aver avuto un herpes, dato che questo sfogo non mi è nuovo. Vivo decenni dopo nello stesso clima, che su questo fuoco getta più benzina; ma non c'è più l'uomo qualunque, tutti sono qualcuno, tutti sono in vetrina.

(Rit.)

Il qualcunista milita in una banda che prende piede se la prendi sotto gamba. Gode come te quando ti stendi sotto Ramba, ma è talmente finto che sembra un ologramma. Partecipa al raduno di quelli che gridano "Italia uno!" poco prima di un programma. Scrive recensioni di cd nel web e non distingue Zenyatta Mondatta da Ummagumma. È una farsa, ha una cultura scarsa, ma non gli basta il ruolo della comparsa. Prima parla per bocca di Giorgio Bocca, poi la pensa come Giampaolo Pansa. Lascia nei forum commenti di boria, ma sì! sono piccoli momenti di gloria. Porta avanti una staffetta scorretta: non passa il testimone ma passa a testimonial.

(Rit.)

«Il Fronte dell'Uomo Qualunque è il primo partito di questo paese. Grazie e arrivederci.»
Bene, adesso mister e miss faranno del parlamento la Diaz del blitz. Non distinguono il Foglio dal Manifesto, del resto io non distinguo Libero da Gin Fizz. La democrazia fa la fine del vip che ritrova H.P. sull'uscio dell'hotel Ritz. E siamo tutti nelle mani di chi? Di questi che per diventare qualcuno cambiano nick? Si, il Fronte dell'Uomo Qualcuno ha voti al cubo, mamma che dolore al culo, lo appuro, se questo è uno scherzo manca di sense of humor.
Uh, che manrovescio! Stiamo seppellendo nell'Endemol generation. Devo aspettare di perdere il mio diritto di voto per guadagnare il diritto alla nomination?

(Rit.) (x2)

«Ciao Capa, sono Luigi delle Bicocche. Hai visto che schifo? Te l’avevo detto che questi bastardi vincevano le elezioni. Vaffanculo!...»

Io diventerò qualcuno, Caparezza.
Le dimensioni del mio caos.

Quest'oggi, signori miei, vi propongo uno spaccato della società italiana odierna.
E lo faccio con l'ausilio di una, a mio parere, bellissima canzone di Caparezza, un artista italiano piuttosto apprezzato in questo ultimo periodo.
Come potete vedere mi sono premurato di postare il testo integrale della canzone sotto il video, in modo che possiate seguirne il contenuto con maggiore agevolezza (data anche la rapidità del cantante, tipica delle canzoni Rap).
Non mi pare il caso di ritrattare il contenuto della canzone, dato che mi pare già chiaro.
Vi chiedo solo di esprimere la vostra opinione in merito. Pensate che sia una descrizione realistica oppure simile o ancora totalmente scorretta in relazione al nostro tessuto sociale attuale?

The young Jack

giovedì 20 novembre 2008

Un altro New Deal?


Eh sì, signori miei, è proprio questa la realtà.
Ecco dunque come è messa l'economia mondiale dopo il crollo della Lehman Brothers; una crisi che, come possiamo apprendere dai quotidiani in continuo aggiornamento, ha fino ad ora causato il "bruciarsi" della bellezza di mille miliardi di dollari (considerando le ripercussioni a catena dei 635 esclusivi della banca).
Un terremoto di capitali che fa sentire le sue vibrazioni su tutte le borse mondiali, in particolare in Europa e Cina. Ora la parola d'ordine proposta dai capi di stato delle maggiori nazioni del mondo è ripresa. Tuttavia pare che una buona parte dei tentativi interventisti da parte dei governi stessi ai fini di risollevare le finanze della propria nazione siano stati bocciati.
L'origine del problema sembra essere la comune convinzione che il mercato, come tale, debba gestirsi da solo, e soprattutto che i soldi pubblici non debbano essere rubati dalle tasche dei contribuenti.
Ed eccoci dunque al quesito del giorno, miei cari: credete che, ai fini di evitare maggiori ripercussioni, l'organo collegiale di uno stato debba approvare piani di ripresa arditi a (momentaneo, ci dicono) svantaggio dei contribuenti?
Oppure, da smithiani convinti, ritenete che il mercato debba trovare da solo la propria uscita di sicurezza?
Insomma, stiamo parlando di altri potenziali New Deal o di un possibile sopruso nei confronti dei cittadini privati?

The young Jack

venerdì 14 novembre 2008

Giordania, moschea dedicata a Gesù

Gesto di fratellanza a Madaba

In segno di tolleranza interreligiosa, è stata intitolata a Gesù Cristo una moschea a Madaba, città giordana a 30 km dalla capitale Amman. La moschea, ha spiegato l'imam Belal Hanini, rappresenta "un messaggio al mondo che i musulmani considerano Gesù Cristo come il proprio messaggero, perché anticipò al mondo l'arrivo del profeta Maometto". Sui muri interni dell'edificio, sono riproposti i versi del Corano in onore del Nazareno e della Madonna.

A Madaba, quella che probabilmente è l'unica moschea intitolata a Gesù Cristo nel mondo, è divenuta simbolo della serena convivenza di una popolazione di 60.000 persone, costituita al 90% da seguaci dell'Islam e per il restante 10% da cristiani, una percentuale doppia di quella presente in Giordania. La decisione di rendere un omaggio al cristianesimo, presa di recente, ha trovato entusiasti sia i leader musulmani sia i rappresentanti della comunità cristiana. A Madaba scorre il tratto del Giordano dove, secondo le leggende tramandate, presumibilmente venne battezzato Gesù. Da qui anche l'ispirazione del nome della moschea.

"Da secoli abbiamo vissuto in pace con i nostri fratelli cristiani, e ora sentiamo che questo tempio simbolizza questa fraternità". Per l'imam Hanini la moschea intitolata a Gesù è la prova che l'Islam è una religione di tolleranza, che non ha nulla a che vedere con gli estremismi".

"Come monoteisti siamo commossi da questo gesto compiuto dai nostri fratelli musulmani verso Gesù Cristo e sua madre", è stato il commento del sacerdote della chiesa cattolica greca, Nabil Haddad. "La Giordania - ha aggiunto - è un modello per la coesistenza fra i diversi culti".

Fonte: TgCom

Un'importante novità, indubbiamente.
Una novità che però ci porta ad un'interessante (e particolare) riflessione, riguardante uno degli aspetti che purtroppo caratterizza il rapporto tra due delle più grandi correnti religiose del mondo intero.
Questa bellissima notizia ci si presenta come caratterizzata da un sorprendente dualismo: da un lato è un atto di grandissima generosità e fratellanza da parte degli esponenti della religione islamica nei confronti della religione cristiana; dall'altro rappresenta un arditissimo schiaffo all' Integralismo islamico e a tutti i suoi fanatici sostenitori.
Purtroppo sono ancora troppo numerose le fazioni integraliste che rifanno i propri principi ad un'errata lettura del Corano e che giustificano guerriglie e omicidi di innocenti definendoli "Guerra Santa".
Perciò, signori miei, a voi il quesito del giorno: Che questo coraggioso gesto da parte della comunità islamica possa essere il segno di un reale riallacciamento dei rapporti tra le due grandi religioni? Oppure non è altro che una goccia di bontà caduta in un oceano di rabbia e intolleranza?

The young Jack

mercoledì 5 novembre 2008

È finito tutto...

Il funerale di Paolo Borsellino


















Tutti ricordiamo l'Italia di quegli anni.
E chi non la ricorda perchè non c'era ne avrà sicuramente sentito parlare.
È di un'Italia stremata che stiamo parlando.
Un'Italia già caduta a terra a causa della strage di Caputi, avvenuta non troppo tempo prima, che cercava con coraggio di rialzarsi e di andare avanti.
Un proposito subito stroncato da un'altra pugnala alla spalle, forse più letale della prima, poichè inaspettata: l'omicidio di Paolo Borsellino.
Ovviamente non è mia intenzione entrare nell'ambito delle successioni dei fatti, e nemmeno analizzare le conseguenze di questo avvenimento.
Ho intenzione però di focalizzare due punti particolari estraibili dal filmato.
Il primo è palese, ossia la questione Mafia; un cancro che sta devastando il nostro paese.
Il secondo invece è da leggersi tra le righe, anche se questo filmato lo mette in luce piuttosto bene; sto parlando della questione "protezione". E non mi riferisco limitatamente a Borsellino, bensì al globale dovere che lo Stato ha (o dovrebbe avere) nei confronti della nostra protezione.
Abbiamo uno Stato in grado di proteggerci? Uno stato che ci assicura sicurezza e giustizia?
Uno Stato che combatte con tutte le proprie forze e risorse la criminalità e la corruzione?
E se la nostra Italia non corrisponde a questa descrizione, cosa dovrebbe fare per raggiungerne la concretizzazione?
Insomma, è davvero finito tutto?

The young Jack

L'idea di quell'Altro n°2, versione scolastica

Cari visitatori,

quest'oggi do il via ad un progetto scolastico che penso mi accompagnerà sino al prossimo Dicembre.
Si tratta di un piccolo blog di informazione che tratterà prevalentemente di attualità e che, con l'ausilio di alcune risorse della rete, vi proporrà con una frequenza di due interventi a settimana una serie di provocazioni e/o discussioni che potranno essere liberamente sviluppate e portate avanti da ognuno di voi.
Spero vorrete sostenermi con il vostro impegno ed il vostro interesse.
Detto ciò, direi di cominciare subito in grande stile con un primo fantastico post!

The young Jack